Una delle domande più frequenti che mi viene posta è: ” conviene sto riscaldamento a pavimento?”
Ho così pensato di scrivere alcuni articoli sul tema del sistema radiante a pavimento (questo è solo il primo) con il quale proviamo a fare chiarezza su come funziona quello che per comodità chiamiamo riscaldamento a pavimento e sui reali benefici.
Come per tutti gli altri settori della progettazione non esiste una risposta univoca sulla reale convenienza di un sistema rispetto all’altro, ma l’aiuto di un progettista serio ed affidabile ci guiderà alla scelta del sistema migliore per soddisfare i nostri bisogni.
La Storia
Il sistema di riscaldamento sotto pavimento è una tecnologia che contrariamente a quanto si pensa ha origini molto antiche e si hanno le prime applicazioni addirittura diversi secoli prima di Cristo. Ne facevano largo utilizzo Romani, Cinesi ed Egiziani.
Egiziani e Cinesi usavano riscaldare una intercapedine ricavata sotto al solaio di pavimento con un focolare interrato. Con questo sistema si riscaldava soprattutto il locale sopra il quale era situato il braciere.
I Romani invece, confermando la loro fama di esperti in ingegneria specie in quella della distribuzione dei fluidi adottavano sistemi molto più sofisticati. Avevano un braciere interrato e ricavano intere cavità all’interno dei solai e delle murature e sfruttavano il tiraggio dei fumi per riscaldare molteplici locali. L’uso predominante era nei centri benessere dell’antica Roma dove con i forni producevano sia l’acqua calda per i centri termali che il riscaldamento dei locali superiori.
In tempi più recenti viene reintrodotto il sistema radiante a pavimento nel XX secolo. La sua realizzazione era effettuata mediante l’installazione di tubazioni ferrose direttamente all’interno dei getti in conglomerato cementizio. Le elevate dispersioni di calore degli edifici del tempo e l’assenza di tecnologie di regolazione delle temperature portavano tutta una serie di problematiche che costrinsero ad abbandonare la tecnologia radiante a pavimento. Infatti spesso le solette nei quali erano inseriti i tubi raggiungevano temperature elevate e spesso si aveva un eccesso di inerzia termica che con il tempo finì per recare anche problemi di salute seri agli occupanti.
Per ovviare a questo problema, commissioni mediche, decretano che per utilizzare il sistema senza che esso arrecasse danni agli abitanti e al fine di mantenere un comfort ideale, la temperatura del pavimento non dovesse superare in superficie i 30°C (Prima si arrivava anche a 45°C).
Il sistema costruttivo fù un pò abbandonato anche se le commissioni non diedero parere negativo all’utilizzo dello stesso, ma tenere le basse temperature e al contempo riscaldare i locali, era fortemente antieconomico per le tecnologie di allora.
Il riscaldamento a pannelli radianti è tornato fortemente in voga intorno agli anni ’70-’80 anche a causa della crisi energetica e dell’aumento dei costi per le fonti di produzione di energia da combustibili fossili, che ha indotto necessariamente ad una revisione delle tecniche di isolamento degli edifici. Anche i sistemi di regolazione sempre più sofisticati ed affidabili consentono di avere con questo sistema un comfort ottimale.
Caratteristiche principali del riscaldamento a pavimento
Il sistema radiante a pavimento è in grado di offrire un elevato comfort agli occupanti dell’edificio che riscalda.
Il calore segue un moto che va sempre dal basso verso l’alto e avere tutta la superficie sulla quale camminiamo riscaldata è di per se un grosso miglioramento. Il principio di trasmissione del calore è principalmente per irraggiamento ed in piccola parte per convenzione. (Fig.1)
L’irraggiamento è uno dei tre modi attraverso cui avviene la propagazione del calore. In particolare, al contrario della conduzione e della convezione, l’irraggiamento non prevede contatto diretto tra gli scambiatori, e non necessita di un mezzo per propagarsi. Sostanzialmente la presenza a terra di un corpo caldo ( la piastra radiante) propaga per irraggiamento il calore agli occupanti dell’ambiente.
Questo consente di percepire lo stesso confort termico dei tradizionali sistemi di riscaldamento impostando una temperatura dei locali di 1°C o 2°C inferiore.
Il riscaldamento a pavimento è costituito da uno strato inferiore in materiale isolante, sul quale viene adagiato il tubo che sarà attraversato dal fluido riscaldato. Esso viene ricoperto da uno strato di massetto (Piastra Radiante) sul quale vanno poi incollate le piastrelle o altre tipologie di pavimento.
Il fluido che attraversa la tubazione è in genere acqua ad una temperatura di 30-35°C.
Fondamentale importanza assume il solaio, il quale deve essere bene isolato, dotato di un film impermeabile e un sistema di pannelli isolanti. Generalmente l’isolamento viene realizzato con pannelli polistirene espanso o polistirene espanso con aggiunta di grafite,che permette di ottenere una elevata resistenza termica e un livello di produzione di calore e distribuzione omogenea in tutti gli ambienti dell’abitazione.
Ora che conosciamo di più la storia del pannello radiante a pavimento e le sue caratteristiche possiamo nel prossimo articolo entrare più nel dettaglio del confronto tra sistema a pannelli radianti e i tradizionali sistemi a radiatori. Scopriremo quando conviene e gli accorgimenti per renderlo effettivamente conveniente.
Concludo questo mio breve intervento informandovi che, per ulteriori approfondimenti nell’ambito del risparmio energetico, delle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete Contattarmi e continuare a seguire il mio Blog e la pagina Facebook.